PoliTo4Impact - Il nuovo Piano Strategico del Politecnico di Torino

Data estesa
30 novembre 2018

Da Università “fabbrica” di solidi professionisti “standardizzati”, dobbiamo diventare una Università “piattaforma”, per essere pienamente funzionali a un contesto territoriale e imprenditoriale molto diverso dal passato: dobbiamo saperci aprire a contributi didattici complementari dal mondo delle professioni e dell’industria; avere un ruolo diretto nei processi di innovazione e di formazione continua; essere forza propulsiva dello sviluppo sostenibile della società”. Il Rettore Guido Saracco riassume così il tema chiave del nuovo Piano Strategico 2018-2022 di cui si è dotato il Politecnico di Torino. Il Piano PoliTo4Impact si pone come obiettivo strategico il conseguimento di un impatto determinante sulla società, orientando ad esso, in ambito locale, nazionale e internazionale, l’azione dell’Ateneo nelle sue principali missioni: formazione, ricerca, trasferimento tecnologico e condivisione della conoscenza.

Il Piano sarà presentato nel corso della prossima Inaugurazione dell’Anno Accademico del Politecnico, che si terrà lunedì 3 dicembre (ore 10.30, Aula Magna); a seguire, la Lectio “Università e Ricerca. Leve di sviluppo e crescita delle imprese e della società” del Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, gli interventi di Chiara Appendino, Sindaca della Città di Torino, Sergio Chiamparino, Presidente della Regione Piemonte e, a chiudere, Giuseppe Valditara, Capo Dipartimento per la Formazione Superiore e per la Ricerca, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.

Lo studente al centro: verso un Ateneo da 40.000 studenti "smart"

Primo aspetto su cui si è concentrato il Rettore nel corso della presentazione ai giornalisti dei temi dell’Inaugurazione è stata la didattica, con la possibilità di incrementare il numero di studenti immatricolati, a fronte di un crescente aumento delle domande di iscrizione: “Incrementeremo i nostri studenti da 34.000 fino a circa 40.000 per contribuire a colmare il ritardo del nostro Paese in termini di laureati rispetto alla media europea. Sempre in questa direzione avvieremo un nuovo percorso di laurea professionalizzante in ingegneria della manifattura, del tipo di quelli di grande successo in altri Paesi europei, in stretta collaborazione con gli Istituti Tecnici Superiori del territorio e le associazioni imprenditoriali”.

“Oggi servono più flessibilità, più senso critico, più capacità di collaborare e progettare con portatori di altre competenze rispetto alla propria, più attitudine a costruire e gestire progetti concreti”, prosegue Saracco: “Metteremo di conseguenza gli studenti al centro del loro percorso di apprendimento con più laboratori didattici, più lavori progettuali e in team, più soft skill, più scienze dell’uomo e della società per aiutarli comprendere meglio il mondo in cui interverranno”.

Una ricerca di impatto con i dottorandi al centro

Il Piano Strategico ribadisce il ruolo fondamentale della ricerca disciplinare come strumento di crescita scientifica e culturale dei docenti e come fucina di scoperte davvero radicali, ma mira anche a investire in modo sempre più consistente in quella interdisciplinare per creare innovazione, dando piena attuazione a centri di ricerca applicata tematici.

Nel quadro della ricerca, un ruolo che l’Ateneo intende valorizzare è quello del dottore di ricerca, aumentando almeno del 50% il numero di dottorandi attivi al Politecnico (attualmente sono circa 700).

Un trasferimento tecnologico a filiera tematica per la città e il territorio

“Instilleremo nei nostri studenti, nei nostri dottorandi e anche nei nostri ricercatori e docenti la passione per l’innovazione, fornendo loro strumenti e fondi mirati”, propone il Rettore.

L’intento è quello di stabilire filiere credibili che raccorderanno in aree spazialmente contigue formazione, ricerca, innovazione, servizi finanziari e di valorizzazione della proprietà intellettuale per creare poli di sviluppo imprenditoriale, che attrarranno hub di grandi industrie, piccole e medie imprese, start-up e radicheranno nel nostro territorio i nostri laureati. Il Piano mira a costituire poli multifunzionali su svariate aree tematiche: industria 4.0, energia, transizione digitale, mobilità sostenibile, economia circolare, space economy.

Le persone al Centro: un Ateneo bello, sostenibile, funzionale alle sue missioni e animato dal punto di vista culturale

Per migliorare formazione e ricerca sono necessari investimenti in capitale umano e nuove competenze: “Supereremo i 1000 docenti strutturati a partire dagli attuali 850. Daremo a tutti, incluso il nostro personale tecnico e amministrativo, opportunità di crescita professionale e di carriera”.

Il nostro sarà un campus attento alla qualità della vita, effervescente sotto il profilo culturale, sede di attività ricreative e sportive, sostenibile e dotato di spazi moderni e funzionali alla piena realizzazione delle nostre missioni, per mettere chi lavora e studia al Politecnico in condizione di dare il meglio di sé con motivazione e senso di appartenenza”, conclude il Rettore Saracco.

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