PoliTo Worldwise - Costruire relazioni per progettare la nostra identità
La vocazione internazionale del Politecnico di Torino, già radicata nelle sue relazioni europee e globali, diventa nel mandato rettorale 2024-2030 tema dominante: l’inaugurazione di questo Anno Accademico (il 118° dall’istituzione del Politecnico e il 165° dalla fondazione della “Scuola d’Applicazione per gli Ingegneri”) traccia il percorso di ampliamento di questa traiettoria, guardando ancora più lontano, con la consapevolezza che sia necessario consolidare la tradizionale presenza dell’Ateneo verso Oriente, e contestualmente sviluppare nuove relazioni guardando nuove aree di interesse strategico. Lo hanno sottolineato nella conferenza stampa di presentazione della cerimonia di domani il rettore Stefano Corgnati, il Direttore Generale Vincenzo Tedesco e il Prorettore Elena Baralis.
Nel contesto di uno scenario mondiale dai contorni problematici, nel quale la reazione potrebbe essere quella di chiudersi in se stessi limitando le relazioni, il Politecnico reagisce aprendosi, per costruire il proprio futuro.
“Ci proponiamo di interpretare il ruolo forse più alto di un Ateneo: quello di creare ponti di dialogo, incentivare la mobilità, condividere infrastrutture e saperi. Aprirsi alle collaborazioni, arricchendoci attraverso la libera circolazione di studenti e di docenti, di idee e di esperienze – commenta il Rettore Stefano Corgnati – Per noi è fondamentale allearci con le migliori università tecnologiche europee, per essere protagonisti del consolidamento della competitività EU, che ha come sue fondamenta lo sviluppo di tutta la filiera dell’innovazione, dall’alta formazione e lo sviluppo di tecnologie ad alta densità di conoscenza. Per poter attrarre e formare talenti dobbiamo offrire un modello didattico innovativo, spazi adeguati e un ecosistema accogliente che valorizzi le loro migliori attitudini. E se l’Europa ormai è la nostra casa, che frequentiamo quotidianamente, la dimensione internazionale, alla quale bisogna aprirsi sempre più, è quella fuori dai confini europei”.
Oggi il Politecnico si presenta con tre Campus – due a Torino (il Campus delle Architetture, del Design e della Pianificazione al Valentino e il Campus delle Ingegnerie alla Cittadella Politecnica) e uno a Tashkent, in Uzbekistan (il Tashknet Turin Polytechnic University - TTPU) – e tre Hub, in Cina (China Center), Giappone (Japan Hub), Azerbaijan (Azerbaijan-Italy University AIU) a cui si aggiunge quello a Bruxelles. E nell’immediato futuro le aree su cui si andranno a intensificare le azioni di sviluppo internazionale saranno l’America Latina e l’Africa mediterranea e SubShariana.
L’ateneo vuole quindi diventare un hub globale di opportunità, proponendo ai suoi studenti percorsi didattici che oltrepassino i confini dei vari Paesi e che permettano una formazione transnazionale (e transcontinentale) e multidisciplinare, rafforzando relazioni con Università, centri di ricerca, mondo delle imprese e delle istituzioni.
Uno degli obiettivi è quello di consentire ai giovani di potere iniziare gli studi in un Paese e di completarli in un altro. Insieme a un'ampia offerta di corsi di Laurea e Laurea Magistrale erogati completamente o parzialmente in lingua inglese, il Politecnico propone infatti opportunità di studio internazionali in collaborazione con altre prestigiose università partner grazie ai quali gli studenti hanno la possibilità di conseguire un doppio titolo: uno rilasciato dal Politecnico e uno dall'università partner. Questo procedimento vale sia per gli studenti dell’Ateneo torinese, che possono completare la loro formazione in università partner, sia per studenti che da altrove giungono a Torino per un segmento del loro percorso didattico. Nascono con questo spirito gli 84 possibili scenari di dual degree, che vedono oggi l’Ateneo torinese al centro di una rete di collaborazioni che spazia dal Boston University - Metropolitan College al Kyoto Institute of Technology (KIT), toccando l’Universidade de Sao Paolo in Brasile. Sono infatti 45 le collaborazioni attive oggi in Europa, 17 in America del Sud, 15 in Asia, 5 in America del Nord e 2 in Africa, numeri che andranno a crescere nei prossimi anni per offrire agli studenti un’offerta di percorsi diversificati. Parallelamente, queste relazioni creano opportunità di ricerca congiunta e mobilità di docenti e ricercatori, verso l’obiettivo di una faculty accademica sempre più internazionale.
L'ambito internazionale è infatti uno dei pilastri del Piano Strategico “PoliTO in Transition”, nel quale vengono delineate le azioni principali in cui l'Ateneo si impegnerà per raggiungere a fine mandato rettorale, nel 2030, obiettivi come il rinnovamento dei percorsi di studi, la collaborazione con la migliore ricerca internazionale e il supporto ai policy maker. In quest’ottica di sviluppo, incentivare la vocazione internazionale del Politecnico significa infatti anche supportare e affiancare tutto l’ecosistema territoriale verso una proiezione che travalica i confini nazionali e si sviluppa secondo transizioni che hanno dimensione e impatto globali.
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Alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico 2024/2025, in programma venerdì 21 febbraio alle ore 10.30, parteciperanno, insieme al Rettore Stefano Paolo Corgnati e al Direttore Generale Vincenzo Tedesco
- Alberto Cirio – Presidente Regione Piemonte
- Stefano Lo Russo – Sindaco della Città di Torino
- Olimjon Tuychiev – Rettore della Turin Polytechnic University in Tashkent
- Cristina Annese – Rappresentante Studenti in Senato Accademico
- Antonio Tajani – Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
- Patrizia Nanz – Presidente European University Institute
Sarà presente come ospite il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo
Intervento musicale a cura del Coro di voci bianche del Teatro Regio Torino, diretto dal maestro Claudio Fenoglio.
La cerimonia sarà trasmessa in diretta streaming su https://www.mediastream.polito.it/