Inaugurazione dell’Anno Accademico 2015-2016 del Politecnico di Torino
“Al nostro Ateneo è richiesto di far fronte all’alta formazione di un numero crescente di studenti, in massima parte provenienti da altre Regioni e da Paesi esteri, di costituire Campus all’estero in partnership con aziende di dimensione internazionale, di accrescere il livello qualitativo della propria ricerca scientifica, per essere in grado di competere e collaborare con gli Atenei e i centri di ricerca internazionali più prestigiosi, di promuovere il trasferimento tecnologico e l’innovazione, contribuendo all’attrazione di investimenti strategici per il Territorio, e infine di stimolare nuova imprenditorialità negli ambiti delle tecnologie emergenti”. Queste le sfide che il Rettore Marco Gilli lancerà lunedì in occasione dell’Inaugurazione dell’anno accademico 2015/2016, alla quale interverranno il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca Stefania Giannini, il Sindaco della Città di Torino Piero Fassino e il Preside Facoltà di Architettura - Tsinghua University, Zhuang Weimin. Il Rettore presenterà alla comunità accademica, al sistema socio-economico e agli ospiti istituzionali le strategie e i progetti che l’Ateneo metterà in campo, forte dei risultati positivi conseguiti nell’ultimo anno, riassunti dal Rettore in apertura della conferenza stampa di oggi.
Il Politecnico ha approvato un bilancio di previsione 2016 coraggioso e ambizioso, rivolto allo sviluppo di iniziative a sostegno dei propri studenti, delle attività di ricerca e di internazionalizzazione, dello sviluppo culturale e tecnologico del territorio, per circa 65 milioni di euro di investimenti.
Proprio gli investimentisaranno il tema conduttore della relazione che il Rettore terrà in apertura della cerimonia di Inaugurazione e che ha anticipato ai giornalisti. Per quanto riguarda la didattica, il Rettore ha dichiarato: “Prevediamo un incremento consistente delle risorse destinate alla didattica, per una rivisitazione dell’offerta formativa che comprenda il potenziamento delle discipline scientifiche e ingegneristiche di base nella Laurea triennale e un approccio maggiormente interdisciplinare nella Laurea Magistrale, che privilegi la cultura progettuale e le esperienze collaborative e valorizzi i team studenteschi e la cultura imprenditoriale; attueremo un potenziamento della nostra Scuola di Master e formazione permanente, con l’avvio di un programma di MOOCS, orientati alle discipline tecnologiche maggiormente caratterizzanti; abbiamo previsto poi un aumento del 50% delle risorse complessivamente destinate al Dottorato di Ricerca, che in piena controtendenza con il dato nazionale, consentirà per il secondo anno consecutivo di incrementare ulteriormente sia la numerosità che il valore delle borse di dottorato; proseguiremo infine nel rafforzamento dei percorsi formativi destinati agli studenti maggiormente meritevoli, il progetto «Qualità e impegno», nella Laurea triennale e l’Alta Scuola Politecnica nella Laurea Magistrale”.
I dati presentati dal Rettore dimostrano come la capacità di attrarre studenti, ricercatori, imprenditori di talento e investimenti industriali strategici dipende essenzialmente dalla qualità della ricerca scientifica e dalle politiche di trasferimento tecnologico degli Atenei: “Per quanto riguarda la ricerca fondamentale, il Politecnico ha già conseguito nella prima fase dell’VIII Programma Quadro Horizon 2020 ben 6 ERC Grants, a fronte dei due soli progetti finanziati nell’intero VII Programma Quadro: si tratta di uno dei migliori risultati in Italia ed è frutto di un’iniziativa promossa dall’Ateneo per selezionare, motivare e supportare i migliori ricercatori nella predisposizione dei progetti. Per quel che concerne la ricerca collaborativa e interdisciplinare, oltre ai lusinghieri risultati del VII programma Quadro, ove il Politecnico figura al primo posto tra gli Atenei italiani in termini di progetti finanziati pro-capite ed è l’unico partner italiano coinvolto in entrambe le ICT FET Flagship, Grafene e “Human Brain”, vanno ricordati gli esiti più che soddisfacenti della progettualità nell’VIII Programma Quadro, nonostante si tratti di un contesto molto più competitivo del passato. Nell’ambito del Trasferimento Tecnologico, poi, crescono le aziende con cui consolidiamo rapporti di partnership e continuiamo a ricevere richieste di collocare alcune attività di ricerca e sviluppo presso il nostro Campus, alle quali non possiamo pienamente dar seguito a causa della carenza di spazi”. Per supportare l’approccio trasversale indispensabile alla ricerca scientifica più avanzata e lo sviluppo delle tecnologie emergenti, il Politecnico ha approvato un consistente investimento pluriennale di circa 6 milioni di euro l’anno, per la costituzione di alcuni centri interdipartimentali, che saranno dotati di adeguate attrezzature sperimentali, focalizzati su tematiche di interesse strategico per il Paese e per il Territorio.
Poiché i processi di innovazione e di crescita non si fondano soltanto sull’attenzione alle iniziative di ricerca e sviluppo, ma anche e soprattutto sulla qualità del capitale umano, il Rettore ha evidenziato le criticità, ma anche gli investimenti che l’Ateneo ha attuato in questo settore, con l’immissione in ruolo di 157 nuovi Professori Associati, di cui 21 chiamati dall’esterno dell’Ateneo e in particolare rientrati dall’estero, e l’avvio di 2 concorsi di I fascia, 43 concorsi da Ricercatore a tempo determinato, e ulteriori 8 concorsi di II fascia, portando a 230 le posizioni complessivamente aperte dall’Ateneo in soli due anni. “Nel prossimo triennio prevediamo di investire ancora nella qualità del nostro capitale umano: nel 2016, e nei due anni a seguire, saranno assunti 80 Ricercatori a tempo determinato l’anno; incrementeremo le risorse destinate al personale docente di ruolo, che dovrebbe consentire di aprire ulteriori 250 posizioni, di cui un numero rilevante per Professori di II fascia; prevediamo, infine, un piano straordinario per la sviluppo del personale tecnico-amministrativo”.
L’Ateneo mira a rafforzare le collaborazioni internazionali: “I modelli tradizionali di internazionalizzazione dovranno essere rivisitati, ma resterà essenziale la capacità di attrarre studenti internazionali di talento, offrendopercorsi formativi coordinati tra Atenei, che prevedano programmi progettati congiuntamente e la permanenza di tutti gli studenti in almeno due sedi internazionali; inoltre, offriremo la possibilità di svolgere gli esami di ammissione direttamente nelle aree geografiche di maggior interesse (Asia, America Latina e Paesi del Mediterraneo), offrendo congrue borse di studio ai migliori studenti. Le collaborazioni internazionali tra gruppi di ricerca resteranno poi irrinunciabili per il consolidamento delle comunità scientifiche, ma i progetti di maggior respiro scientifico e culturale avranno una dimensione ancora più trasversale. Più in generale, sarà fondamentale promuovere l’internazionalizzazione del corpo docente, favorendo l’inserimento di professori e ricercatori di profilo e reputazione internazionale nelle aree strategiche. Per coinvolgere maggiormente il sistema socio-economico che ruota intorno agli Atenei, il Politecnico si impegnerà a potenziare i campus all’estero, a partire dal Campus di Tashkent (Uzbekistan) e a consolidare le proprie sedi estere, a partire da quelle più promettenti in Cina e a Singapore.”
L’ultimo punto toccato dal Rettore riguarda gli investimenti edilizi, con un impegno complessivo di 36.5 milioni di euro da parte dell’Ateneo; progetti che saranno anche uno dei due fili conduttori della cerimonia di Inaugurazione dell’anno accademico di lunedì: in particolare, si concretizzerà l’accordo tra Politecnico, MIUR e Città di Torino per il sostegno al progetto TO-EXPO per l’estensione del Campus della Scuola di Architettura e Design, già discusso con il Ministro Giannini e con il Sindaco Fassino in novembre.
Il secondo tema conduttore della cerimonia sarà il rafforzamento del rapporto tra Politecnico e Cina, che si svilupperà nella prolusione "La Città cinese e noi: incontri con l'Europa", tenuta da Zhang Li, docente di Architettura alla Tsinghua University e Michele Bonino, docente di Composizione Architettonica e Urbana al Politecnico di Torino. Un secondo ambito nel quale si concretizzerà la collaborazione tra Politecnico, Città di Torino e Comitato olimpico pechinese sarà poi presentato il giorno successivo, il 26 gennaio al Castello del Valentino, dove si avvieranno i lavori comuni in merito all’architettura dei siti olimpici e più in generale al trasferimento di conoscenze riguardanti le Olimpiadi invernali, che avranno luogo a Pechino nel 2022 e di cui, in questo periodo, si celebra a Torino il decennale.