Il Politecnico di Torino è sempre più internazionale. La spinta verso un Ateneo che incrementi la propria reputazione oltre i confini è stata al centro della cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2024/25

Data estesa
21 febbraio 2025
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Il Rettore del Politecnico di Torino Stefano Corgnati

Lo sviluppo delle relazioni internazionali è uno dei tre pilastri del nuovo Piano Strategico del Politecnico di Torino "PoliTOinTransition", nel quale vengono delineate le azioni principali in cui l'Ateneo si impegnerà per raggiungere nel 2030 obiettivi ambiziosi, dal rinnovamento dei percorsi di studi, alla collaborazione con la migliore ricerca internazionale, al supporto ai policy maker a livello europeo e non solo. Una spinta internazionale che è stata al centro della cerimonia di Inaugurazione dell’Anno Accademico 2024/2025 dell’Ateneo, che si è tenuta questa mattina.

Partendo dall'Unione Europea, l'Ateneo si vuole aprire sempre più ai Paesi extra-UE, nei quali rafforzare relazioni con Università, centri di ricerca, mondo delle imprese e delle istituzioni: “In una dimensione internazionale che oggi si confronta con un quadro geopolitico complesso, instabile, il Politecnico di Torino si apre sempre più alla dimensione collaborativa, creando ponti di dialogo, e annullando le frontiere della libera circolazione di idee e persone. Solo in un ambiente dal respiro internazionale è possibile affrontare le grandi transizioni del nostro tempo, fornendo un affiancamento e un supporto anche a tutto il nostro ecosistema territoriale – ha spiegato nella sua relazione il Rettore del Politecnico Stefano Corgnati  Dal punto di vista della formazione, lo scenario che ci vede proiettati a prevenire la contrazione demografica ci impone di avviare lo sviluppo di una policy di attrazione di talenti da tutto il mondo mettendo a frutto gli oltre 80 doppi titoli di laurea con la nostra rete di università partner. Siamo attrattivi perché abbiamo una solida qualità didattica ma anche perché la città è attrattiva, con la sua qualità della vita e dei servizi per gli studenti, mettendo in campo anche le eccellenze del nostro territorio. Siamo attrattivi perché la nostra offerta formativa punta su un approccio esperienziale, basato sul progetto e sul fare, lavorando insieme alle imprese, ai professionisti di settore e alla pubblica amministrazione: al Politecnico il pensiero astratto diventa sapere applicato. Qui i giovani crescono, qui devono avere opportunità per restare o tornare nel nostro territorio, perché qui vogliono costruire il loro futuro”.

Una dimensione, quella internazionale, che infatti è sempre più strategica per il territorio torinese e piemontese, come hanno ricordato portando il saluto delle istituzioni territoriali il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo e il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Ma l’internazionalizzazione degli atenei può essere una risorsa anche per il Paese, come ha ricordato il Direttore Generale del Politecnico Vincenzo Tedesco: “Attirare qui talenti stranieri vuol dire aiutare il nostro sviluppo, le nostre aziende e offrire all’Italia un altro fattore di attrattività oltre al turismo. Internazionalizzazione significa legare all’Italia e alla nostra cultura giovani donne e uomini che saranno presto, nei loro paesi di nascita, i migliori partner delle nostre aziende e i migliori ambasciatori del nostro Paese. E, per farlo al meglio, il Politecnico deve potenziare la cultura organizzativa definendo strutture stabili a supporto delle missioni potenziando la formazione di tutto il personale tecnico amministrativo e bibliotecario che diventi l'asset centrale per il miglioramento continuo nel solco della semplificazione amministrativa ormai centrale nella pubblica amministrazione e in particolare negli atenei”.

L’aspetto fondamentale delle relazioni tra il nostro Paese e il mondo, che passa anche attraverso il ruolo della formazione e dell’Università in particolare, è stato poi al centro dell’intervento del Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani: “L’istruzione, a tutti i livelli, è un efficace strumento di diplomazia pubblica, culturale, scientifica e dell’innovazione. Strategico, per un Paese come l’Italia, è il ruolo che la formazione, scolastica e universitaria, può svolgere come fattore di promozione linguistica, culturale e economica e di consolidamento dei rapporti con persone, comunità e paesi anche geograficamente lontani, favorendo conoscenza reciproca, dialogo, scambio di competenze e di abilità. Per questa ragione, vorrei porre l’accento sull’importanza di rafforzare la capacità dell’Italia di attrarre giovani talenti internazionali. Ciò nella convinzione che l’attrattività internazionale del nostro modello educativo sia fonte di significativi ritorni economici e interconnessione tra le società civili. I cittadini stranieri formatisi nel nostro sistema formativo, in Italia o all’estero, sono destinati a divenire veri e propri ambasciatori dell’Italia nel mondo. L’obiettivo è fare dei nostri atenei, scuole e centri di eccellenza, in Italia e all’estero, i luoghi di formazione di future classi dirigenti internazionali naturalmente predisposte a instaurare con l'Italia un proficuo dialogo politico e fruttuose relazioni. E in questo quadro globale, il Politecnico di Torino rappresenta un’eccellenza del sapere e del saper fare italiano, proiettata con vigore verso il futuro e l’innovazione".

Per attestare la centralità per l’Ateneo dell’apertura al mondo anche due testimonianze dirette di esperienze universitarie internazionali: il Rettore della Turin Polytechnic University in Tashkent Olimjon Tuychiev ha ricordato la collaborazione con il Politecnico di Torino in Uzbekistan, mentre la Presidente dello European University Institute Patrizia Nanz ha parlato del ruolo delle università nello scenario internazionale: “Dobbiamo smettere di correre e prenderci il tempo per pensare all'innovazione di cui l'Europa ha bisogno per una trasformazione radicale di fronte alla crisi ecologica e geopolitica che sta attraversando”, commenta la Presidente Nanz. “Le università, unite tra le varie discipline, offrono il luogo essenziale per un dibattito consapevole, necessario a guidare le politiche di innovazione e a garantirne l'aderenza ai reali bisogni della società”.

Ha voluto, infine, presenziare all’inaugurazione anche il Ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, a testimonianza della centralità di questa tematica e delle numerose interlocuzioni su vari aspetti avviate con l’Ateneo in questi mesi.