‘Conoscere per costruire camp': una summer school del Politecnico di Torino per i giovani delle scuole superiori, dedicata alle sfide dell'Ingegneria Civile per la città del futuro
Come saranno le città del futuro? Chi sarà in grado di trasformare le città in cui viviamo per renderle resilienti alle sfide della modernità e a quelle dei cambiamenti climatici?
Per rispondere a queste e ad altre domande, circa 40 studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado del territorio piemontese hanno partecipato alla summer school Conoscere per Costruire Camp, seguendo lezioni e workshop interattivi relativi ai temi della trasformazione digitale dell’edilizia. L’obiettivo dell’iniziativa – organizzata dal Dipartimento di Ingegneria Strutturale Edile e Geotecnica-DISEG e dal Collegio di Ingegneria Edile del Politecnico - è stato quello di promuovere, mostrare e descrivere le caratteristiche dell’ingegnere edile di oggi e di domani, figura professionale strategica per lo sviluppo di un Digital Twin – il ‘gemello digitale’ dei manufatti edili - dedicato alla gestione del patrimonio edilizio esistente.
Ai lavori – che si sono svolti dal 27 giugno al 1 luglio scorsi - hanno partecipato il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco, il Vice Rettore per la Didattica Sebastiano Foti, gli assessori della Città di Torino Chiara Foglietta e Francesco Tresso, che si sono confrontati con gli studenti sui temi delle grandi sfide globali che attendono l’umanità, tra cui i cambiamenti climatici e le digital humanities. La summer school ha contribuito a costruire un dialogo progettuale tra università e cittadinanza, tra docenti e studenti, attuando una vera e propria sensibilizzazione sui temi legati all’innovazione tecnologica dell’industria delle costruzioni.
I seminari teorici sviluppati dai docenti del DISEG si sono orientati ai principi di resilienza e sostenibilità energetica, della filiera delle costruzioni, dal rilievo alla rappresentazione, al progetto, sfruttando la metodologia BIM.
Le esercitazioni pratiche hanno dato l’opportunità agli studenti e alle studentesse di trasformare le conoscenze illustrate nelle sessioni teoriche in comportamenti attivi, sviluppando il proprio pensiero critico e stimolando la propria creatività.
Gli studenti e le studentesse, provenienti da vari istituti superiori distribuiti sul territorio piemontese, sono stati inizialmente organizzati in gruppi eterogenei per indirizzo, provenienza e genere. Al termine dei seminari teorici, ogni gruppo ha sviluppato una propria strategia per realizzare la città del futuro, innescando meccanismi di green economy e blue economy, utilizzando le tecnologie innovative provenienti dal campo dell’ingegneria edile. Schede di sintesi e mappe mentali sono quindi state sviluppate dai vari gruppi, che hanno messo in gioco le proprie competenze, abilità e interessi per riuscire a vincere la sfida con gli altri partecipanti mediante una presentazione di tre minuti.
Al termine di ogni giornata della summer school attraverso un sistema di votazione,ogni studente ha assegnato un punteggio alle singole presentazioni, nominando il vincitore della singola giornata e di conseguenza il vincitore finale, sommando i punteggi parziali. Le ragazze e i ragazzi si sono trasformati in una giuria capace di valutare la creatività, la correttezza tecnica, l’aderenza al tema e la capacità di storytelling dei vari leader, innescando quindi un sistema di autovalutazione e confronto finalizzato a un continuo miglioramento nel corso delle giornate successive.
Attraverso queste attività di didattica innovativa, gli studenti e le studentesse hanno aumentato la propria consapevolezza di essere immersi in un ecosistema minacciato dalle attività antropocentriche, assumendo un punto di vista orientato verso la sostenibilità. Gli organizzatori hanno proposto e sperimentato una modalità di apprendimento attivo, in cui ogni gruppo ha ridisegnato la propria città del futuro, basandosi sui principi fissati dai Sustainable Development Goals (SDGs) dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere umano e proteggere l’ambiente.
Tra le varie proposte presentate dagli studenti sono emerse soluzioni interessanti, tra cui: lo sviluppo di città sull’acqua per superare il problema dell’innalzamento dei mari sulle fasce costiere; sistemi di raccolta rifiuti – in particolare pneumatici - per ottimizzare il riciclo e il recupero dei materiali obsoleti; sistemi di mobilità sostenibile per ridurre l’inquinamento e il traffico nelle città; smart districts composti da edifici NZEB (a “energia quasi zero”) e impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili
Definendo i requisiti della città del futuro, gli studenti hanno appreso le grandi opportunità di lavoro offerto dal settore dell’ingegneria edile, scoprendo la ricchezza dei temi legati all’edilizia nel contesto italiano sul patrimonio costruito. La summer school rientra in un primo catalogo di offerta del Politecnico di Torino di iniziative “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento” (PCTO) per gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.