Foto dell'ingresso dell'Energy Center del Politecnico
09/05/2024
In Ateneo

Le nuove prospettive dell’energia nucleare alla Planet Week

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Foto del panel dell'incontro con i relatori seduti al tavolo

Per sostenere la sfida lanciata dalla transizione energetica occorre esplorare ogni possibile soluzione e la Planet Week si è data anche questo obiettivo nel corso di una settimana ricca di dibattiti. Sabato 27 aprile l’Auditorium dell’Energy Center del Politecnico ha ospitato un evento dedicato alle nuove prospettive dell’energia nucleare, dal titolo “Stakeholders’ cooperation for accelerated sustainable nuclear deployment”, organizzato dall’Associazione Italiana Nucleare (AIN) in collaborazione con l’associazione Nucleareurope.

Da oltre 60 anni il Politecnico porta avanti le sue ricerche nel campo dell’energia nucleare, sia per quanto riguarda l’ambito della formazione, sia per ricerca e innovazione e servizio alla società, come ha ricordato il professor Fabrizio Pirri, Vicerettore per lo Sviluppo del modello e delle infrastrutture di ricerca, che ha portato i saluti del Rettore Corgnati all’incontro.

Inizialmente il campo di ricerca era ristretto solo alla fissione, a cui si è poi aggiunta, con crescente enfasi, la fusione, con importanti coinvolgimenti dell’Ateneo sia in EUROfusion, sia nel consorzio che sta realizzando a Frascati la Divertor Tokamak Test (DTT) facility, un progetto che punta a individuare la configurazione più efficiente per un reattore a fusione e dimostrarne la realizzabilità e l'affidabilità.

In questo contesto di crescente interesse per le possibilità del nucleare, il numero di studenti iscritti al percorso “Sustainable nuclear” della Laurea Magistrale in Ingegneria Energetica e Nucleare ha continuato a crescere negli ultimi anni e anche la collaborazione con le aziende si è molto sviluppata, come testimoniano gli accordi di partnership con Eni e Newcleo. Su queste basi, il programma di questo mandato rettorale individua il nucleare come strategico nei futuri piani di sviluppo del nostro Ateneo, che è pronto a contribuire allo sviluppo accelerato e sostenibile del nucleare in Italia e nel resto del mondo, in collaborazione con tutti gli altri stakeholder.

L’intervento principale del panel all’Energy Center è stato quello del Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, che ha aperto la discussione intorno a tre temi complementari, con al centro l’obiettivo di accelerare lo sviluppo dell’utilizzo della fonte nucleare nel mix energetico. Si è parlato delle policy da implementare, a livello europeo e nazionale, per conseguire questo obiettivo; del ruolo strategico delle industrie già impegnate nel settore nucleare e di quelle interessate al suo sviluppo in Italia e in Europa; dello sviluppo delle competenze necessarie alla creazione di una forza lavoro adeguata all’obiettivo.

Il professor Roberto Zanino, docente del Dipartimento Energia “Galileo Ferraris”-DENERG, è intervenuto su quest’ultimo tema in veste di Vice Presidente del Consorzio Interuniversitario per le Tecnologie Nucleari (CIRTEN), insieme al Managing Director del Groupement des Industriels Français de l’Energie Nucléaire (GIFEN), all'Executive Director dello European Nuclear Energy Network (ENEN), e a rappresentanti dello European Human Resources Observatory for Nuclear (EHRON) e dello European Nuclear Society Young Generation Network, delineando la situazione attuale e le necessità del settore: “Il numero complessivo di studenti iscritti nelle Università del CIRTEN al primo anno dei percorsi nucleari della laurea magistrale ha superato quest’anno le 250 unità, a cui si devono aggiungere oltre 30  nuovi dottorandi. Questi numeri, che potrebbero sembrare per certi versi ‘incredibili’, vista la storia del nucleare nel nostro Paese, sono certamente legati alla maggiore sensibilità dei giovani nei confronti dei grandi temi della mitigazione del cambiamento climatico grazie alla decarbonizzazione e all’uso di fonti sostenibili facenti parte, come il nucleare, della tassonomia verde, oltre che alla situazione geopolitica e al conseguente aggravarsi dei relativi problemi di approvigionamento energetico nell’Unione Europea. I laureati che escono dai nostri Atenei costituiscono senza dubbio l’elemento chiave alla base del futuro sviluppo dell’industria, della ricerca e innovazione e della formazione in campo nucleare. Ci auguriamo quindi che, in sinergia con lo sforzo che sta venendo portato avanti nell’ambito della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile, possano venire finanziate: posizioni, anche permanenti (tenured), nel campo della formazione nucleare, col supporto sia del MUR sia delle aziende del settore, in modo da garantire sostenibilità all’opera di alimentazione della supply chain di risorse umane; un’operazione di rientro dei cervelli che compensi almeno in parte il nuclear brain drain sofferto negli ultimi decenni; un rafforzamento dell’opera di servizio alla società, in modo da fornire sempre più, e in modo sempre più capillare, un’informazione neutra e su solide basi scientifiche, sulle prospettive concrete di uno sviluppo nucleare accelerato e sostenibile.