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Mer 15 Feb
Seminari e Convegni

Ciò che la guerra semina. L’impatto di lunga durata della guerra sul territorio

Si dice che nell'immediato, la guerra semini morte. Ma la guerra semina anche altro, penetra il terreno e vi rimane a lungo: mine, bombe, agenti chimici, elementi radioattivi fuoriusciti dagli armamenti o fuoriusciti da ciò che viene distrutto. Questi fattori produrranno morti in futuro, e non permetteranno la vita sui quei territori. In alcune zone della prima guerra mondiale si stanno ancora raccogliendo le bombe disseminate nel terreno. La guerra, dunque, non può mai essere pensata solo al presente o all’imminente futuro, né può essere scordata una volta finita. È necessario tener sempre presente come essa perduri anche a pace firmata, e ai danni futuri che potrà produrre.

Se il lavoro quotidiano per bonificare i territori coinvolti è svolto da artificieri e sminatori, quale ruolo è pensabile per l’ingegneria al fine di restituirli alla vita?

Intervengono:
  • Paolo Busoni - storico militare (Università di Pisa);
  • Roberto Mezzalama - esperto ambientale, autore de "Il clima che cambia l'Italia" (Einaudi 2021).

Modera:
  • Rajandrea Sethi - Politecnico di Torino.
La Conversazione potrà essere seguita:
  • In presenza (opzione necessaria per studenti e studentesse del Politecnico che desiderano richiedere il credito formativo extracurriculare) prenotandosi a questo link.
  • In diretta streaming sul canale YouTube del DIATI senza necessità di prenotazione.